L’ intervallo è la distanza in altezza tra 2 suoni.
Il primo criterio per definire un intervallo è dato dal numero o dalla (quantità) .
Alcuni esempi.
(Esempio in Do maggiore)
(Intervallo di 1ª) - l'unisono (Do/Do) non è considerato un intervallo.
Intervallo di 2ª -
Do/Re
Intervallo di 3ª - Do/Mi ecc..
Gli intervalli di unisono, di quarta, di quinta e di ottava, vengono chiamati GIUSTI. Perchè giusti?
Gli intervalli di terza, di sesta e settima possono essere maggiori o minori, diminuiti o eccedenti
Se si considera il loro nome gli intervalli possono essere:
- Cromatici se i 2 suoni hanno lo stesso nome (esempio: Do/Do#);
- Diatonici se i 2 suoni hanno nomi diversi (esempio: Do/Reb);
- Melodici quando fanno parte di una melodia e quindi sono consecutivi (vengono chiamati anche salti);
- Armonici quando fanno parte di un'armonia e quindi sono simultanei (2 o piu' intervalli armonici collegati tra loro formano gli accordi).
Intervalli musicali semplici e composti
Gli intervalli musicali che possono essere semplici o composti. Si chiamano semplici gli intervalli compresi all’interno dell’ottava.
Esatto, perché è la misura della distanza tra due note che abbracciano 8 gradi della scala.
Per esempio: Do – (re – mi – fa – sol – la – si) – Do Dicevamo poi che se l’intervallo è più grande di un’ottava si chiama composto.
Quindi, gli intervalli composti sono formati da un’ottava + un altro intervallo semplice. Per esempio: ottava + quarta = undicesima
Guarda qua: DO – (re – mi – fa – sol – la – si) – DO – (re – mi) – FA.
Qui hai due intervalli sommati insieme. Il primo va da Do a Do ed è un’ottava. L’altro va dal secondo Do al Fa ed è una quarta.
Se conti i gradi, vedi che sono 11.
Questo perché il secondo Do, che è in comune ai due intervalli, va contato una volta sola.
Ecco perché un’ottava + una quarta fa un’undicesima.